sabato 28 febbraio 2015

Recensione: L'isola del tesoro di Robert Lois Stevenson




Trama

Un tesoro nascosto, la mappa di un'isola nell'oceano, crudeli pirati, il minaccioso mare in tempesta, il coraggioso Jim Hawkins che riunisce in se simpatia, intraprendenza, audacia, sincerità.
Questa è l'Isola del Tesoro: un racconto d'avventura che sin dalla sua pubblicazione ha catturato e continua a catturare tante generazioni. Stevenson scrisse l'avvincente romanzo per il figlio non suo ma della donna che aveva sposato, per dimostrargli un affetto che voleva essere tanto forte quanto quello paterno.

Jim è un ragazzo che si trova catapultato in un'avventura più grande di lui. E' un ragazzo semplice, che vive con sua madre eppure riesce a diventare quasi l'eroe di questa storia che svela misteri strada facendo.

A dire la verità in alcuni punti il libro l'ho trovato un pò noioso forse perchè è stato scritto molto tempo fa rispetto a ora però la trama è buona e prende, c'è la voglia di andare fino in fondo per capire come andrà a finire, per sapere se troveranno il tesoro e soprattutto chi lo troverà perchè nel corso della storia vediamo altri personaggi che si uniscono a Jim pronti a prendersi quel tesoro dall'immenso valore.
Bella la figura di Silver l'uomo con una gamba sola, il cuoco di bordo che si unisce alla spedizione e che si rivelerà diverso da quello che sembrava.
Silver è pieno di sfaccettature, alla fine non è totalmente malvagio, ha un modo tutto suo di dimostrare alle persone che tiene a loro, ho sempre pensato che con Jim avesse un rapporto particolare nonostante poi alla fine pensasse prima di tutto ai suoi scopi e per raggiungerli è pronto a fare di tutto.
Divertente il personaggio del dottore un figura un pò paterna per Jim, la sua audacia è fondamentale per tutti infatti è anche grazie a lui che finalmente riescono a uscire da molte situazione ma è soprattutto merito di Jim che nonostante non si sia mai spostato dalla locanda che gestisce insieme a sua madre è capace di ribaltare tutta la situazione a suo vantaggio.
E' grazie alla sua curiosità e alla suo istinto se le cose non sono andate male, questo a dimostrare che l'esperienza la si fa sul campo e che a volte è proprio questa che ci porta a compiere imprese tanto grandi che nemmeno si pensava potessero realizzarsi.
Mi piace anche il personaggio di Ben un simpatico ometto che non sta mai zitto un secondo e che Jim prende subito in simpatia nonostante gli riempia la testa di chiacchiere, anche Ben sarà fondamentale per il lieto fine della storia.

Un classico questo che merita di essere letto almeno una volta, lo scrittore Stevenson è stato molto bravo a scriverlo in prima persona dal punto di vista di Jim eccetto per alcune parti per farci capire lo stato d'animo di un ragazzo alle prime esperienze di vita che si appresta a vivere una bellissima avventura che anche nel corso del tempo ricorderà sicuramente come la più bella ed entusiasmante della sua vita.

Valutazione 4/5










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